Il Setbol – nasce da un idea di Andrea Giacobazzi, un insegnante di Educazione fisica di Sasso Marconi, paese in provincia di Bologna, come forma di tennis facilitato, adatto soprattutto alle persone di età avanzata o con disabilità, ma che può esser facilamente giocato da chiunque, senza necessità di particolari basi tecniche.
Il campo – Come nel tennis, si può giocare da soli o in coppia, anche se nasce prevalentemente come sport di doppio.
In doppio il campo da Setbol è largo come quello del singolo di Tennis, in singolo il campo da Setbol è leggermente più stretto e largo circa quanto un campo da Pickleball.
Fronte alla rete in entrambi i campi c’è una zona detta “no volo” nella quale si può entrare e colpire la palla solo se ha fatto 1 rimbalzo a terra.
Le regole – Il servizio viene effettuato dietro la linea di fondo, in una metà del campo e previo rimbalzo a terra della palla. Non c’è la regola del doppio fallo, se si sbaglia a servire, il punto va agli avversari.
Ogni partita si gioca al meglio dei 3 set, ogni set si gioca al meglio dei 4 giochi (games), ogni gioco si vince al meglio dei 7 punti, come nel tie break, ma entrambi senza doppio distacco, es. 6 punti pari, chi vince il 7° vince il gioco (game), 3 giochi (games) pari chi vince il 4° vince il set, 2 set pari chi vince il 3° vince la partita (match).
La facilità di esecuzione dei colpi, le dimensioni del campo e la particolare leggerezza dell’attrezzatura, presentano vantaggi anche per giocatori con disabilità.
L’uso di palline di plastica eventualmente riciclata e sicuramente riciclabile, rende questo sport maggiormente “green” e proiettato verso un’economia circolare.